Far parte di una rassegna dell’Agroalimentare di Qualità, dedicata al prodotto biologico, diventa vitale per numerosi motivi: innanzitutto può offrire l'opportunità di conoscere e scoprire nuovi produttori di cibo biologico, sia locali che provenienti da altre regioni o paesi. In questo modo, è possibile sostenere l'agricoltura biologica e promuovere l'acquisto di prodotti sani e naturali.
In secondo luogo, Sol&Agrifood ogni anno ospita la competizione Sol d'Oro, con l’obiettivo di valorizzare i migliori oli extravergine territoriali di tutti i Paesi produttori e di promuoverli in chiave commerciale. A febbraio di ogni anno, a Verona, si svolge Sol d’Oro Emisfero Nord come anteprima di Sol&Agrifood, il Saloneinternazionale dell'olio extravergine di oliva e dell'agroalimentare di qualità, mentre ricorre il Sol d'Oro Emisfero Sud, dedicato agli oli extravergine di oliva prodotti a sud dell'Equatore, a settembre, in modo da rispettarne la stagionalità.
Caratteristica di Sol d'Oro Emisfero Sud è di essere itinerante, cioè di svolgersi a rotazione nei Paesi produttori di olio di oliva dell'emisfero australe.
Proprio riguardo l’olio d’oliva, la Commissione europea ha recentemente diramato un aggiornamento di fine novembre sulle produzioni oleicole del Mediterraneo e sulle prospettive di consumo.
L'olio d'oliva è uno degli alimenti più importanti nella dieta mediterranea e i paesi del bacino del Mediterraneo sono i principali esportatori di questo prezioso prodotto. Italia, Grecia e Spagna sono i tre paesi che guidano le esportazioni mondiali di olio d'oliva.
Tuttavia, l'industria dell'olio d'oliva sta affrontando alcune sfide, come la concorrenza con altri produttori di olio di semi e la variazione dei prezzi del mercato. Nonostante ciò, i paesi del Mediterraneo continuano a investire nella produzione e nella promozione dell'olio d'oliva, consapevoli del suo valore sia economico che culturale.
I Paesi con i bilanci migliori sono la Grecia, con un aumento del 51% e una produzione di circa 350.000 tonnellate, seguita dalla Siria con 134.500 tonnellate (27% in più) e dalla Turchia con 275.000 tonnellate, il 17% in più. Un aumento che non sarà in grado di compensare le esigenze dei paesi consumatori e importatori in un contesto in cui i grandi paesi produttori stanno affrontando cali del 48% in Spagna e del 39% in Portogallo.
Al di fuori dell'UE, il Marocco e la Tunisia stanno subendo i maggiori cali, rispettivamente del 22% e del 25%.
Anche in Italia si prevede un forte calo produttivo – 34% rispetto alla precedente campagna olearia.
Per quanto riguarda la possibile evoluzione dei consumi a livello mondiale, la Commissione europea stima che i cali maggiori si verificheranno nell'Unione europea, passando da 1.551 tonnellate a sole 1.412 tonnellate, mentre la domanda dei Paesi terzi dovrebbe rimanere agli stessi livelli della scorsa stagione, 1.640 tonnellate.
Trovare il modo di riunirsi sotto un’unica manifestazione è un modo per unirsi di fronte alla crisi, avanzare nuove proposte e soluzioni, promuovere i propri prodotti di qualità e diffondere un mindset basato sulla cooperazione e le scelte sostenibili.
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