I produttori di olio extra vergine di oliva saranno al centro di Sol&Agrifood SpeEd, in programma a Verona, dal 17 al 19 ottobre.Marino Giorgetti, capo panel del Concorso Internazionale Sol d’Oro sin dalla prima edizione, curerà le iniziative legate all’olio, coordinando un programma articolato e suggestivo.
“Sarà un’occasione veramente speciale, - esordisce Giorgetti - nel corso della quale cercheremo di unire al piacere del ritrovarsi in presenza e di confrontarci con produttori e operatori professionali provenienti dall’Italia e dall’estero, questi ultimi presenti grazie al costante lavoro svolto da ICEe Veronafiere, alla possibilità di degustare le migliori produzioni oleicole mondiali. Sono stati mesi difficili per tutti e in questa difficoltà abbiamo operato per salvaguardare il valore di un concorso internazionale come Sol d’Oro, lo abbiamo fatto con impegno e con grande sacrificio; dobbiamo ringraziare i produttori che hanno confermato l’attenzione verso questo appuntamento e non hanno perso l’occasione di partecipare per confrontarsi; inoltre dobbiamo ringraziare i giudici, componenti di un panel internazionale che ha mantenuto la sua essenza, lavorando in presenza a Verona, nel rispetto di tutte le normative che regolavano la fase che stavamo vivendo.
Occasione particolare quella di Sol&Agrifood Special Edition che consentirà di presentare al pubblico gli oli vincitori del Sol d’Oro, mentre i frantoi saranno in piena attività per la nuova produzione.
“Affronteremo due stagioni di olivicoltura e di olio in quei giorni. All’assaggio degli oli vincitori, uniremo quello delle nuove produzioni 2021 che molto produttori si sono impegnati a metterci a disposizione. Sarà un confronto attento, come tutti i partecipanti al Sol&Agrifood si attendono, nel corso del quale valuteremo l’evoluzione degli oli, il punto di partenza e il punto di arrivo, le tecniche di produzione unite a quelle di stoccaggio e conservazione”.
Stravolgimento dei tempi abituali, per adeguarsi a una situazione complessa. Gli oli come hanno reagito?
“Lo scorso anno chiudemmo il Sol d’Oro in febbraio, come di consueto - spiega Giorgetti - fummo fortunati perché un paio di settimane dopo accadde tutto quello che ben conosciamo; quest’anno tra un decreto e l’altro siamo arrivati a giugno per la fase conclusiva, perché la nostra volontà, come detto, era quella di mantenere la caratteristica del nostro concorso: panel internazionale in presenza e analisi anonima, inblind tasting, dei campioni presentati. Il magazzino di Veronafiere ha consentito una conservazione ideale degli oli, ma è indubbio che alcuni hanno accusato la stanchezza dei mesi. Questo infondo ha messo in evidenza uno dei talloni di Achille sia dei produttori che dei consumatori, la mancata attenzione alla conservazione. L’olio è vivo e con il tempo può peggiorare e non migliorare come il vino”.
Veniamo un po’ all’attualità, cosa si attende da questa nuova imminente campagna olearia?
“Come ormai accade da molti anni, è stata una stagione difficile da controllare, a partire dalle gelate tardive del mese di aprile; oggi registriamo una produzione di olive sorprendente in alcuni territori e deficitaria in altri. L’incubo mosca olearia è stato scongiurato dai più, vista l’attenzione che oggi gli olivicoltori dedicano al loro oliveto, ma le alte temperature prolungate, unite alla carenza di piogge, hanno costretto all’irrigazione di soccorso ha chi ne aveva la possibilità e a fronteggiare una siccità molto forte agli altri. Come al solito, ci salviamo con la famosa definizione di ‘a macchia di leopardo’ che ci consente di sintetizzare l’estrema variabilità che ormai da tempo tocca il settore, per questo, non sarà una delle migliori annate, ma nemmeno delle peggiori”.