Dieta mediterranea e infertilità: gli ingredienti di Sol&Agrifood al centro di nuovi studi

All’interno  del  contesto  di  Sol&Agrifood  ci  è  impossibile non  parlare  di  dieta mediterranea.

 

Si  tratta di  un  regime alimentare  che  rispecchia l’alimentazione  seguita  in  genere  nei  paesi  del  bacino  del  Mediterraneo,  come  Italia,  Grecia, Marocco  e  Spagna, e  si  basa  su  una  scelta  prevalente di  cibi  sani  come  frutta, verdura,  cereali,  legumi, pesce  e  olio  d'oliva,  e  limita  l'uso  di  carne  rossa  e  prodotti  lattiero-caseari.

È  classificata come  Patrimonio  culturale immateriale  dell'umanità  dall'UNESCO dal  2010  e  riconosciuta  per  i  suoi  effetti  benefici positivi  sulla  salute e  la  longevità.

Non  solo:  gli  ingredienti che  compongono  questa dieta  favoriscono,  per  forza  di  cose,  un’agricoltura  sostenibile, rispettosa  dell’ambiente,  dei  naturali  cicli  di  attività e  riposo  delle  coltivazioni,  contribuendo a  preservare  la  salute  e  l’equilibrio  dell’ecosistema.

 

Sono  tantissimi i  componenti  della  dieta  mediterranea che  vengono  ogni  anno  presentati a  Sol&Agrifood,  primo  fra  tutti: l’olio  d’oliva.

Si  tratta di  un  ingrediente fondamentale  poiché  rappresenta la  principale  fonte  di  grassi in  questo  regime, perché  ricco  di  acidi  grassi monoinsaturi,  che  aiutano a  ridurre  i  livelli  di  colesterolo  e  il  rischio di  malattie  cardiovascolari.

Anche  la  birra può  essere  considerata un  alimento  prezioso nell’ambito  di  una  dieta  sana,  equilibrata  e  al  contempo gustosa:  tradizionalmente  prodotta con  ingredienti  locali come  l'orzo,  il  frumento  e  il  luppolo, rappresenta  un'altra  importante bevanda  nella  dieta  mediterranea,  offrendo una  serie  di  benefici  positivi per  la  salute come  l'abbassamento  della  pressione  sanguigna e  il  miglioramento delle  funzioni  cerebrali.

 

A  quanto, però,  la  dieta  mediterranea  ha  ancora  molto  da  offrirci in  termini  di  salute  e  benessere.  Monash University,  University  of  the Sunshine Coast  e  University of  South  Australia hanno  condotto  una  ricerca  che  ha  evidenziato come  la  dieta  mediterranea  potrebbe migliorare  la  fertilità,  il  successo  della  tecnologia  di  riproduzione  assistita e  la  qualità dello  sperma  negli  uomini.

In  particolare, i  ricercatori  coinvolti hanno  individuato  che  le  proprietà antinfiammatorie  di  una  dieta  mediterranea possono  migliorare  le  possibilità  di  concepimento  delle  coppie.

 

La  dottoressa Evangeline  Mantzioris,  ricercatrice dell'University  of  South  Australia,  afferma che  modificare  l'alimentazione  preconcezionale  è  un  mezzo  non  invasivo e  potenzialmente  efficace per  migliorare  i  risultati  della  fertilità:  "le ricerche  dimostrano  che  l'infiammazione  può  influire  sulla  fertilità  di  uomini  e  donne,  influenzando la  qualità  dello  sperma,  i  cicli  mestruali e  l'impianto.  In  questo  studio abbiamo  quindi  voluto verificare  come  una  dieta  che  riduce  l'infiammazione  -  come  la  dieta  mediterranea -  possa  migliorare i  risultati  della  fertilità.  In  modo  incoraggiante,  abbiamo trovato  prove  consistenti che  aderendo  a  una  dieta  antinfiammatoria  -  che  include molti  grassi  sani,  flavonoidi  (come  le  verdure a  foglia  verde) e  una  quantità limitata  di  carne  rossa  e  lavorata  -  possiamo  migliorare la  fertilità".

 

Naturalmente,  ci  sarà  ancora molto  da  lavorare su  questo  fronte, e  molti  studi  ancora  andranno eseguiti  in  merito -  ma  è  l’ennesima  conferma di  come  il  mangiare  bene  e  sano  contribuisca  al  nostro  benessere (e  a  quello del  nostro  pianeta) su  più  livelli.

Noi  di  Sol&Agrifood  siamo  in  prima  linea  nella  promozione  e  nell’esaltazione  di  prodotti  di  alta  qualità -  anche  grazie a  concorsi  come  Sol  D’Oro  e  sezioni  dedicate come  Excellent  Beers  -  che  vanno  a  comporre un  vasto  ritratto di  alimenti  salubri, sostenibili  e,  soprattutto, buoni.

Venire  a  scoprirli  direttamente in  fiera  potrebbe essere  la  soluzione migliore.

Redazione Sol&Agrifood