Il formaggio italiano e il suo successo

Un  proverbio italiano  recita  Al  contadin non  far  sapere quanto  è  buono  il  formaggio con  le  pere”. Uno  dei  suoi  significati  metaforici, in  breve,  consiglia di  non  fare  misteriosi  con  chi  conosce perfettamente  tutti  i  fatti.

 

Questo  detto  popolare,  di  probabile  origine francese,  testimonia  come  il  formaggio sia  considerato  un  alimento  alla  base  stessa della  nutrizione,  perché  derivante dal  latte,  simbolicamente  e  letteralmente  l’alimento primevo  per  antonomasia. Il  formaggio  è  un  prodotto legato  all’immagine  della  cucina contadina,  umile,  adatto per  essere  conservato nelle  dispense  per  i  momenti dell’anno  in  cui  la  terra  non  era  generosa.

 

Come  anche  altri  paradossi storici,  al  giorno d’oggi  il  formaggio si  è  conquistato un  posto  d’onore sulle  tavole  di  tutti  quanti, dalle  persone  meno  abbienti  alle  cene  di  gala,  dagli  snack  in  famiglia  a  vere  e  proprie  manifestazioni  dedicate.

 

Sui  menù  godono  di  una  categoria a  parte,  mentre nella  ristorazione  vengono utilizzati    come  ingredienti,  ma  anche  serviti come  antipasti  al  fianco di  salumi,  miele, confetture,  composte  e  marmellate.  Le  charcuterie board,  che  i  meno  sofisticati possono  chiamare  taglieri  di  formaggi,  sono  apprezzati  da  ogni  generazione, compresi  i  giovani che  per  questa preparazione  hanno  addirittura inventato  un  trend  sui  social.

 

Così,  quello che  per  noi  è  un  piatto  che  quasi  diamo  per  scontato -  pur  amandolo alla  follia  -  all’estero  è  diventato  uno  degli  emblemi della  cucina  Made  in  Italy.

E  quali  sono  i  più  apprezzati oltre  i  confini nazionali?

 

Ciò  che  gli  stranieri sembrano  amare  particolarmente  è  che  i  formaggi  abbiano una  forte  identità  locale. Ne  amano  la  tradizione,  la  lavorazione,  la  stagionatura,  la  cura,  il  fascino  della  storia  che  ha  trasformato il  latte  in  elementi  sempre così  diversi  e  gustosi,  adatti a  ogni  palato.

Dunque,  una  classifica  dei  più  venduti all’estero  potrebbe  essere:


- Parmigiano  Reggiano  DOP
- Grana  Padano  DOP
- Mozzarella  di  Bufala  Campana  DOP
- Pecorino  Romano  DOP
- Asiago  DOP
- Provolone  Valpadana  DOP
- Gorgonzola  DOP

Anche  i  dati  sull’export confermano  un  andamento  positivo, malgrado  una  situazione economica  e  sociale complessa,  e  nel  2022  l’Italia è  stata  il  primo  fornitore di  formaggio  per  gli  Stati  Uniti,  dove  la  “cultura” del  tagliere  ha  riscosso  un  enorme  successo negli  ultimi  anni.

 

Il  periodo  di  Natale  che  si  avvicina si  annuncia  carico di  buoni  auspici da  questo  punto  di  vista, con  numerose  varietà di  formaggio  servite ovunque:  dal  party  aziendale  alla  cena  al  ristorante,  dal  pranzo  tradizionale in  famiglia  allo  stuzzichino  per  gli  ospiti.

 

D’altronde,  il  contadino conosce  già  benissimo questo  segreto.

Redazione Sol&Agrifood